Su come non sia corretto stimare il massimo Draw down di portafoglio ne avevo parlato in questo articolo.

Riassumendo brevemente diciamo che non ci possiamo limitare a creare una cumulata di sistemi, magari scritti in tempi diversi, o magari scritti anche da persone diverse, guardare quale sia stato il massimo valore di perdita registrato e su questo valore, volendo essere cautelativi, semplicemente moltiplicarlo per X, o fare analisi Montecarlo o altro. Almeno per me non basta.

A mio modo di vedere non si può prescindere dal valore dei sottostanti movimentati e di quello che realisticamente può essere il reale contributo che le correlazioni sul passato tra i vari sistemi, posso dare.

Sbagliare la stima del massimo Draw Down vanifica qualsiasi sforzo. E’ abbastanza ovvio che più sistemi metto insieme basandomi sulle performance passate, ed iniziando a togliere e mettere sistemi sulla base di come si comporti, il massimo draw down o il medio nel passato, mi porta sempre e comunque dove voglio io.

Ma se come abbiamo già detto perdo il controllo della leva che vado ad utilizzare e uso una abbondante dose di senno di poi, le possibilità che il portafoglio registri molto rapidamente un Draw Down inatteso sono molto alte, portandomi a dover fermare tutto che non necessariamente è destinata a fallire nel lungo periodo, ma con una perdita che non ero preparato a sopportare.

Ora noi non abbiamo formule magiche, ma esperienza e alcune vagonate di test, che ci hanno portato verso un calcolo del Massimo Draw Down possibile, che vada sostanzialmente a calcolare un valore ottenuto dalla somma algebrica dei massimi Draw Down dei singoli sistemi e di un fattore di de-correlazione che tenga conto del numero di sistemi che compongono un portafoglio. Il valore così ottenuto lo mettiamo in relazione al totale controvalore movimentato, per verificare se tale stima sia coerente.

Perchè potrebbe chiaramente non esserlo. Se i sistemi sono tutti pesantemente overfittati, potrei comunque rilevare un valore di DD di portafoglio incoerente con i controvalori movimentati, accendendo subito un campanello di allarme.

Perché nel trading sistematico vale più che mai il detto “se una cosa è troppo bella per essere vera, probabilmente non lo è” e se il DD di portafoglio e’ troppo basso, difficilmente avremo creato un mix magico, ma più realisticamente avremo preso un abbaglio.

Arrivando quindi ad una formula molto semplice, che di fatto ci porta a considerare un massimo Draw Down che va dal 50% al 30%, secondo appunto il livello di diversificazione del portafoglio, della somma algebrica di tutti i massimi Draw Down dei singoli sistemi.

Sempre empiricamente, credo sia corretto valutare il massimo Draw Down ottenuto con il rendimento medio annuale della strategia che stiamo ipotizzando. Un portafoglio “sano” deve avere un rendimento medio annuale circa pari al rischio stimato. Valori che si discostano molto da questa proporzione sono già un segnale che forse abbiamo barato oltre il lecito.

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Lo studio dei mercati è un cammino senza un punto di arrivo: l’ingenuità degli esordi si arricchisce, prima di consapevolezza e conoscenza, poi di confusione e complessità. Solo il ritorno alla semplicità degli inizi, impreziosita dall’esperienza vissuta, consente di proseguire il percorso, consapevoli di non poter sapere mai del tutto cosa sia giusto fare, ma con la certezza di aver capito cosa sia sbagliato.

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2 commenti su “Stimare il massimo Draw Down di portafoglio”

  1. Buonasera,
    non capisco una cosa:
    – ok max 2% per ogni strategia ma…
    – quante strategie posso attivare? so che dipendono dal maxDD del portafoglio…ma non riesco a capire dato il mio capitale qual’è il max DD accettabile?

    PS: mi sto addentrando in questo mondo…
    Saluti
    Diego

    Rispondi
    • Ciao, mi scuso se non ti ho risposto prima, ma sono stato impegnato. Non e’ mai facile rispondere a domande come queste generalizzando. Il consiglio principale che mi sento di dare e’ di tenere sempre conto oltre ai max DD storici, che potrebbero non essere realistici causa fitting, del controvalore reale movimentato. Quindi nel caso dei futures non il margine. E di cercare di creare in particolare all’inizio portafoglio con una leva globale bassa negli intorni di 1 a 2. La leva finanziaria e’ contemporaneamente un potente alleato e un killer, va dosata opportunamente.

      Rispondi

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