Vi ricordate il film The day after? Io ho 50 anni e me lo fecero vedere a scuola quando avevo circa 11 anni. Ancora oggi mi domando che senso abbia avuto e ricordo perfettamente quante notti insonni ho passato. Il mondo distrutto in pochi minuti e la vita dei sopravvissuti peggiore della morte. Uno scenario sconvolgente per un bambino.

Purtroppo viviamo in tempi nei quali è facile che la memoria corra a questi ricordi.

E questo cosa centra con il trading sistematico? Molto, moltissimo e qui per fortuna non ci sono bambini da turbare.

Ma siamo a fine Agosto e agli ultimi scampoli di vacanze e spensieratezza, quindi vi lascio con l’immagine di un mondo perfetto, un’immagine del the day before.

Vi anticipo solo che state guardando un aggregato di 160 sistemi circa, non nostri, provenienti da svariate fonti, sui più disparati futures, con approcci trend, reversal, bias, naturali, innaturali, sovrannaturali e ogni altro tipo di etichetta strampalata vi possa venire in mente.

I missili sono in volo, il mondo non sarà più quello di prima come la vita dei sopravvissuti. Altro che EA, robottini, e Mozart vari.

Gli articoli che seguiranno saranno estremamente impietosi e potrebbero far passare la voglia di approcciare questo mondo a molti. Andremo a vedere cosa accade dopo, in modo totalmente privo di senno di poi, di selection bias, e ogni altra forma di presa in giro.

Qui sotto ovviamente state vedendo solo dati in sample. Quello che vedremo poi e su cui ragioneremo a lungo è tutto real money, ovvero quello che accade a questi sistemi su dati che non hanno mai visto.

Sia chiaro l’intento non è di criticare il lavoro altrui, in questi 160 codici ci sono un numero di ore di lavoro incalcolabile. Ma ad un certo punto qualcuno dovrà pure mostrare le cose per come sono e quanto lontana sia la realtà dal pensare che con qualche riga di codice inzeppata di senno di poi e un bel frullato si possa realmente avere la meglio sul mercato.

Sogni d’oro…

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Lo studio dei mercati è un cammino senza un punto di arrivo: l’ingenuità degli esordi si arricchisce, prima di consapevolezza e conoscenza, poi di confusione e complessità. Solo il ritorno alla semplicità degli inizi, impreziosita dall’esperienza vissuta, consente di proseguire il percorso, consapevoli di non poter sapere mai del tutto cosa sia giusto fare, ma con la certezza di aver capito cosa sia sbagliato.

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