“Che tu venda pomodori per vivere o che tu sia il primo violino della Scala…

…se non sai gestire i tuoi risparmi, prima o poi vai in malora”

A pronunciare questa frase fu mio nonno, Pietro, mentre cercava di spiegare ad un me adolescente, l’importanza della gestione del proprio risparmio personale.

Che io abbia in realtà imboccato la strada del trading è cosa nota. Tuttavia fare trading significa utilizzare un approccio più speculativo, avere un’operatività più frenetica, ottiche temporali più brevi, sfruttare la leva finanziaria con maggior spavalderia ed accettare una maggior volatilità (=rischio) delle proprie equity line.

Tutta un’altra faccenda rispetto all’investing del buon padre/nonno di famiglia.

La gestione del risparmio, o meglio, il problema del gestire quello che si è riusciti ad accantonare con un ottica temporale più lunga, meno volatilità ed un profilo più conservativo rimane.

Negli ultimi anni, lo sviluppo tecnologico e la facilità nel reperire dati ed informazioni (una volta appannaggio solo degli addetti ai lavori), ha consentito anche al retail volenteroso di fare per se, tentare di autogestire i propri risparmi, svincolandosi dai banche e consulenti.

Non tutto quello che luccica è oro

Se da un lato oggi ci sono gli strumenti per costruire, backtestare e validare un portafoglio investing, dall’altro ci sono tutta una serie di insidie e trappole a cui bisogna prestare estrema attenzione.

Spostandoci infatti su orizzonti temporali più lunghi, può diventare più difficile scoprire tempestivamente di aver inconsciamente barato nella costruzione del portafoglio (=fitting) e questo può costare caro…

Le trappole dei modelli quantitativi di investimento sono le stesse dei portafogli di trading systems, anzi forse sono ancora più subdole e di difficile individuazione.

Noi, come trader sistematici, siamo molto esperti delle trappole dei backtest. Abbiamo quindi pensato di riversare tutta la nostra esperienza, appresa per lo più “versando sangue sul campo” nella costruzione anche di modelli orientati all’investing.

Lato trading, sottovoce e con tutti gli scongiuri del caso, direi che una quadra l’abbiamo sostanzialmente trovata. Forse è venuto il momento di dedicarsi anche all’investing, perchè d’altronde, “se non sai gestire i tuoi risparmi…”

BiasProof Portfolio

Eccoci quindi a presentare il BiasProof Portfolio, un quant portfolio a prova di bias!

E’ stato un progetto portato avanti principalmente da Fabio Esposti, un lungo lavoro che ha portato a scolpire un portafoglio investing in cui crediamo parecchio.

Per il suo serio e scrupoloso lavoro, Fabio si è avvalso del software InvestStudio, senza il quale non saremmo riusciti ad elaborare modelli quantitativi di investimento.

Nel video sottostante potete vedere la presentazione dettagliata del portafoglio che andrà ad unirsi agli altri portafogli di trading nella rendicontazione mensile dei risultati.

Nel video, Fabio, spiega in maniera semplice ed esaustiva i processi di costruzione del portafoglio, commentandone i risultati.

Come sempre, garantiamo la totale onesta intellettuale dei contenuti, sia per quanto riguarda le analisi dei backtest che i risultati reali che andremo a tracciare: la trasparenza deriva dal fatto che questo, come gli altri, sono portafogli creati in primis per noi stessi e i nostri capitali.

Buona visione e buon Trading, anzi in questo caso, buon Investing!

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Lo studio dei mercati è un cammino senza un punto di arrivo: l’ingenuità degli esordi si arricchisce, prima di consapevolezza e conoscenza, poi di confusione e complessità. Solo il ritorno alla semplicità degli inizi, impreziosita dall’esperienza vissuta, consente di proseguire il percorso, consapevoli di non poter sapere mai del tutto cosa sia giusto fare, ma con la certezza di aver capito cosa sia sbagliato.

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