Capiamo di cosa stiamo parlando

Prima di dire la nostra sull’equity control ,vi invitiamo a leggere i seguenti articoli di QTlab.

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Nulla è per sempre, e meno che mai lo sono i trading systems e i portafogli dei medesimi. I mercati cambiano ed è impensabile poter costruire portafogli che non richiedano una costante manutenzione per cercare di rimanere in sintonia con il mercato.

Manutenzione che non può essere frenetica con l’intento di rimanere costantemente sui cavalli migliori.

Questo tipo di approccio, indipendentemente dai risultati che si possono ottenere sulla carta, porta a trasformare qualsiasi sistema di equity control con buona probabilità in un killer.

Non potrebbe essere diversamente, perché se estremizzato, sottende alla capacità di sapere oggi cosa funzionerà domani e di fatto prevedere il futuro. Spero sia chiaro a tutti che non è possibile in nessun modo.

Ben diverso dal misurare cosa oggi non funziona come in passato o meno. Questa differenza concettuale vi assicuro non è un dettaglio, anche se spesso nel turbinio di test lo si può perdere di vista.

Ci sono vari livelli nella costruzione di un portafoglio sistematico nei quali possiamo, più o meno consapevolmente, inserire overfitting.

Attivare qualche sistema overfittato non porta necessariamente risultati disastrosi.

L’overfitting nella composizione del portafoglio o nel sistema di equity control può portare a conseguenze nefaste.

Altra cosa che deve essere chiara. L’equity control non salverà mai un portafoglio con errori progettuali gravi, al massimo mitigherà qualche Draw Down profondo.

Per la nostra esperienza la volatilità del portafoglio si controlla principalmente con la diversificazione ragionata e attenta. Questa è la principale arma del trader sistematico.

La nostra Esperienza sul campo

Sul tema equity control ho personalmente speso una grande quantità di tempo, fino ad arrivare a farmi costruire un mio software che mi permettesse di testare quello che ho coniato come il mio sistema di equity control definitivo già da diversi anni, su panieri estesi. Software che poi ho dismesso, visto che il mio sistema è stato poi integrato nella piattaforma Portolio Builder, che è ormai il nostro strumento principale di analisi dei portafogli, con funzionalità più evolute di quante potesse averne il mio software.

A questo punto può sembrare una sorta di auto consacrazione sull’ avere un sistema di equity control migliore di altri. Non è così perché, di fatto, non lo è. Più onestamente riteniamo che un sistema migliore in assoluto non esista.

La semplice valutazione di un sistema su panieri estesi di sistemi, non consente di ottenere le risposte corrette sulla funzionalità o meno del sistema di controllo.

Consideriamo 3 scenari comuni

  • I sistemi che consideriamo hanno performance storiche molto buone, vedremo il sistema di controllo solo ridurre la performance storica.
  • Una serie di curve funzionanti e poi disfunzionali, vedremo un risultato positivo.
  • Se infine consideriamo andamenti erratici, otterremo dal sistema di controllo risultati probabilmente distruttivi.

Come ci comportiamo

Quasi tutti i sistemi di equity control, altro non sono che trading system trend follower applicati ad equity lines, con tutti i limiti del caso.

Tralasciando quali siano le formule che costituiscono il nostro sistema, esso ha una caratteristica che per il nostro modo di costruire i portafogli è fondamentale. Non richiede parametri, trattando ogni curva, indipendentemente che sia un sistema intraday o di posizione allo stesso modo, senza dover fornire informazioni sulla natura del sistema in esame.

Per ottenere cosa? Semplicemente una misurazione oggettiva di cosa funziona come in passato e cosa no. Informazione che, nel nostro caso non genera rotazioni automatiche, o necessariamente lo stop del sistema. I test sono una cosa e la realtà sul campo un’altra.

Per noi è fondamentale analizzare quale sistema sia andato in stop, quale ruolo ha nel portafoglio e come questo si stia comportando nel complesso e in che contesto di mercato.

Abbiamo pochissimi sistemi simmetrici, ovvero che operano sia long che short nello stesso modo, e prevalentemente su TF brevi.

E’ chiaro che se ci trovassimo nell’ipotetica condizione di vedere il sistema di controllo inibire tutti i sistemi long su azionario, non possiamo procedere allo stacco meccanico. Ci dobbiamo porre delle semplici ma fondamentali domande.

Cosa ha fatto il mercato ?

  • Scende nel medio periodo in modo importante, scende o lateralizza? Da sistemi Long non possiamo pretendere che guadagnino in un contesto ribassista ma solo che perdano poco.
  • Se è così non possiamo staccarli. L’unica certezza che abbiamo è di perdere parte del movimento rialzista quando ci sarà se il sistema è inibito. Novembre 2020 ne è un ottimo esempio.
  • Sale sostenuto, mentre sistemi long si staccano. Beh qui abbiamo un problema perché evidentemente sono i sistemi che non riescono più ad essere sincroni con il mercato.

Questo è solo un esempio banale di una serie di considerazioni, una volta che l’eq control fa suonare un campanello.

Conclusioni

  • Valutazioni che non possono essere demandate ad un algoritmo, ma che richiedono sia il trader a farle.
  • E’ pericoloso sofisticare l’eq control, volendo delegare ad un algoritmo decisioni strategiche. Per noi è uno strumento che accende un campanello.
  • Il nostro sistema di equity control per essere utilizzato secondo il nostro modo di vedere le cose, richiede alcuni accorgimenti.

La comprensione (non necessariamente la condivisione) delle idee alla base è necessaria.

Essendo inserito in Portolio Builder come LR tra i sistemi di controllo selezionabili, è disponibile a chiunque possieda la piattaforma.

Ci sembra quindi opportuno condividere qui anche le modalità del suo utilizzo. Perché un semplice lancio massivo su un paniere di sistemi ed il confronto con altri sistemi di controllo non gli rende giustizia. Restituendo risultati spesso incoerenti con quelli che sono gli scopi del suo utilizzo.

Gli accorgimenti necessari per utilizzarlo come lo facciamo noi, saranno oggetto del prossimo articolo sul tema con alcuni esempi pratici esplicativi.

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Lo studio dei mercati è un cammino senza un punto di arrivo: l’ingenuità degli esordi si arricchisce, prima di consapevolezza e conoscenza, poi di confusione e complessità. Solo il ritorno alla semplicità degli inizi, impreziosita dall’esperienza vissuta, consente di proseguire il percorso, consapevoli di non poter sapere mai del tutto cosa sia giusto fare, ma con la certezza di aver capito cosa sia sbagliato.

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