Premessa per chi è volenteroso

Esattamente un anno fa, nel corso di gennaio 2021, abbiamo pubblicato due articoli sulle criptovalute, spiegando come abbiamo approcciato questi strumenti ed in particolare il Bitcoin.

Non mi dilungo su quale sia la nostra opinione sulle criptovalute in generale, potete recuperare il nostro pensiero a riguardo rileggendo questo articolo.

In questa sede mi limito a ribadire che il nostro approccio è stato di natura sistematica: abbiamo trattato il Bitcoin senza alcun pregiudizio o aspettativa di sorta, ma come uno strumento equivalente ad altri. E, partendo da questo assunto, abbiamo provato a costruirci sopra dei trading systems.

QUI potete recuperare il secondo articolo, scritto un anno fa, dove spiegavo la genesi di un trading system operante sul Bitcoin.

Ma non solo: per i più curiosi, consiglio di guardare un webinar gratuito, tenuto ad aprile 2021 in collaborazione con Directa SIM, sempre sul tema.

Nel webinar analizzo più dettagliatamente i concetti espressi nei due articoli sopra citati, mostrando come il sistema funzioni molto bene anche su Ethereum.
Potete recuperare il video cliccando QUI (nel caso lo trovaste interessante, magari, l’iscrizione al mio canale YouTube sarebbe cosa gradita 🙂 ).

Premessa per chi è pigro

Non avete voglia di rileggere gli articoli citati o guardare il webinar. Peggio per voi 🙂

Vi faccio, comunque, un riassunto veloce.

  • Nel corso del 2020 Luca Ronzan ed io abbiamo deciso di approcciare le criptovalute da un punto di vista di trading sistematico automatico.
  • Non siamo esperti di criptovalute, né aspiriamo ad esserlo. Possono andare alle stelle o sprofondare nelle stalle, non ci importa.
  • Non ci interessa essere degli ottimi “cassettisti dal senno di poi”: siamo trader, quello che ci attira è sfruttare la loro indubbia volatilità direzionale.
  • La forte volatilità che intendiamo sfruttare deve essere comunque “addomesticata”, per non farci male, da qui il giusto peso all’interno di un portafoglio ben diversificato.
  • Siamo partiti ovviamente dal Bitcoin, analizzandolo senza alcun pregiudizio o aspettativa di sorta, ma come uno strumento equivalente ad altri: abbiamo acquistato lo storico dal 2012 e ci siamo messi al lavoro.
  • Dopo aver creato e validato un sistema, ne abbiamo osservato il comportamento in paper trading per alcuni mesi.
  • Ufficialmente siamo partiti col trading reale il due novembre 2020.
  • Essendo trader automatici, ci siamo posti il problema di come poi effettivamente tradare i sistemi: all’epoca, utilizzando noi MultiCharts, l’unica scelta possibile era avvalersi dei CFD sulle criptovalute offerti da Directa SIM, intermediario con cui MultiCharts si interfaccia perfettamente (QUI la mia guida al riguardo).
  • L’unico future esistente all’epoca sul Bitcoin, quotato sul mercato CME, aveva un controvalore troppo alto (equivalente a 5 BTC), da qui la scelta di optare per i CFD (che permettono, tra l’altro, di modulare la size in base alle proprie esigenze).
  • Nel maggio 2021 il CME ha lanciato un micro future sul Bitcoin, dal controvalore più “umano”, ma noi abbiamo continuato (nell’attesa che avesse volumi di scambio accettabili) ad utilizzare i CFD.
  • I CFD sono prodotti cari, in quanto, oltre alla commissione di intermediazione, comportano anche il pagamento di un tasso di interesse collegato alla posizione aperta in leva (swap). Non avevamo mai tradato mediante CFD prima, tuttavia le metriche da backtest del sistema erano così buone da renderci ottimisti sull’assorbimento dei costi.

Bene, direi che le premesse per comprendere di cosa si andrà a parlare adesso, ve lo ho date.

A distanza di più di un anno dalla messa in live del sistema, analizziamone il comportamento in real trading.

Nel grafico sottostante potete vedere l’equity linea del sistema dal 02/11/2020 al 31/01/2022, a capitale costante, ovvero senza reinvestimento degli utili.
I risultati sono al netto dei costi da me sostenuti per tradarlo (commissioni + slippage + swap), utilizzando il CFD LX.XBTUSD e sfruttando la leva 1:2 offerta dallo strumento.

Al di là dei meri risultati economici, è più interessante osservare il grafico sottostante.
Qui possiamo confrontare l’andamento del trading system con quello del Bitcoin, sfruttando la funzione “Comparison” di Portfolio Builder (il software che utilizziamo per le nostre analisi).
Mediante questa funzione, le equity sono scalate in modo che abbiano stesso punto di partenza e di arrivo. In questo modo, pareggiando il risultato finale, è facile verificare il modo, e quindi il rischio, con cui questo risultato è stato ottenuto.

Dal confronto, su questa finestra temporale (dal 2/11/20 al 31/01/22 di real trading), emerge:

  • il sistema è riuscito a spegnere la volatilità del sottostante e quindi a ridurre il rischio, senza rinunciare al rendimento;
  • fino ad ottobre 2021 il sistema è riuscito ad intercettare bene i movimenti rialzisti del sottostante;
  • negli ultimi quattro mesi, il sistema ha perso un pò di efficienza nel districarsi tra i ribalzi e i ritracciamenti del sottostante.

Il bilancio finale non può quindi essere troppo positivo, anche se, la breve finestra temporale oggetto di osservazione, non consente di giungere a conclusioni definitive. Sarà interessante vedere come il trading system si comporterà all’eventuale ripartenza di un trend deciso del sottostante.

Non solo Bitcoin

Come spiegato nel webinar sopracitato, lo stesso trading system funziona anche su Ethereum e così lo abbiamo messo a mercato, sempre mediante CFD (LX.XETUSD).

Nei grafici sottostanti potete osservare l’andamento dell’equity line del sistema una volta messo a mercato (sempre al netto dei miei costi reali) e il confronto tra lo stesso e l’andamento di Ethereum.

Anche per Ethereum valgono le stesse considerazioni fatte per il Bitcoin: il sistema inizia a perdere efficienza da ottobre, ma senza mostrare un andamento allarmante che ne mini la robustezza. Anche in questo caso, continuiamo a tradarlo tranquillamente.

Questi sono i risultati, nudi e crudi. Si può fare di meglio? Sicuramente sì (specialmente a parole), questo è quello che, in parte, abbiamo fatto noi.

Ripeto ancora una volta che il nostro intento non è diventare ricchi con le criptovalute o tentare il colpo della vita. Quello che abbiamo cercato di fare è inserire in portafoglio degli strumenti con una forte volatilità direzionale (almeno fino ad oggi), volatilità sfruttabile mediante algoritmi di trading. Punto.

E finché i nostri trading systems rimarranno entro certi paletti, continueremo a tradare questi strumenti, indipendentemente da tutte le chiacchiere, le speculazioni, le previsioni e chi ne ha, più ne metta, che girano attorno a questi assets.

L’appetito vien mangiando

Nel corso degli ultimi mesi, oltre a creare nuovi trading systems, partendo sempre dal Bitcoin, ho deciso di approfondire le mie conoscenze su Binance, l’unico Cripto Exchange che, attualmente, consente il trading automatico con MultiCharts.

L’obbiettivo era quello di verificare la possibilità di fare trading automatico su un paniere di criptovalute più vasto, rispetto a quello che è possibile tradare mediante CFD.

Se infatti è vero che nel breve periodo le criptovalute sono molto correlate tra loro, è pur altrettanto vero che del medio periodo possono avere andamenti diversi, con forti trend specifici a se stanti.

Ho cominciato a maggio 2021 a fare i primi test, delle prove tecniche per capire se il collegamento tra Binance e MultiCharts fosse stabile ed efficiente.

C’erano diversi fattori da valutare e dopo essermi imbattuto in alcune complicazioni, sono finalmente riuscito a far quadrare tutto. Nel mese di agosto ho così dato il via ad un piccolo portafoglio che investe, in maniera automatica, su 16 criptovalute.

Le premesse sono sempre le stesse: nessuna ricerca del “colpo della vita”, quanto più la voglia di esplorare nuovi territori, sempre ben consci del rischio (oltre al rischio trading, qui si aggiunge anche il rischio Exchange).

L’esperimento per ora non sta andando male, come potete vedere dal grafico sottostante (sempre al netto dei costi che ho rendicontato in questi mesi di real trading). Vediamo come si evolve la situazione: del resto questo sarà l’anno delle criptovalute…oppure no, visto che ormai anche la mia vicina di casa ha notato che sono correlate agli indici azionari…saliranno? Forse sì, forse no. Chi lo sa, io no di sicuro!

Non mi dilungo oltre su Binance, in quanto il tema sarà magari oggetto di un articolo o di un video specifico.

Quello che mi preme dire è che ad oggi, dopo quasi sei mesi di real trading, il collegamento con Multicharts è sufficientemente stabile e non vi sono problemi tecnici a minare la stabilità della struttura di trading.

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Lo studio dei mercati è un cammino senza un punto di arrivo: l’ingenuità degli esordi si arricchisce, prima di consapevolezza e conoscenza, poi di confusione e complessità. Solo il ritorno alla semplicità degli inizi, impreziosita dall’esperienza vissuta, consente di proseguire il percorso, consapevoli di non poter sapere mai del tutto cosa sia giusto fare, ma con la certezza di aver capito cosa sia sbagliato.

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